Quando parliamo di sostenibilità aziendale, il nostro pensiero va immediatamente alla tutela ambientale, alla responsabilità sociale e alla governance trasparente. Tuttavia, un aspetto cruciale che spesso viene trascurato, ma che è fondamentale per una vera sostenibilità, è la sicurezza sul lavoro. Senza garantire la sicurezza e il benessere dei dipendenti, nessuna azienda può considerarsi realmente sostenibile.
La sicurezza sul lavoro come priorità
La sicurezza sul lavoro è una questione di primaria importanza per qualsiasi impresa che voglia definirsi sostenibile. I numeri INAIL parlano chiaro: nel 2023, abbiamo registrato quasi 600 mila denunce di infortuni (585.356) e oltre mille morti sul lavoro (1.041)*.
A questi dati, già allarmanti, si devono aggiunger le malattie professionali che sono in crescita del 19,7%. La realtà è che ogni giorno, in Italia, troppi lavoratori perdono la vita o subiscono gravi infortuni mentre svolgono il proprio lavoro**.
Questo fenomeno tragico e inaccettabile evidenzia l’inefficacia dell’attuale sistema di prevenzione, basato su una normativa spesso troppo complessa e burocratica. Le norme, pur necessarie, tendono a sovraccaricare i dirigenti di obblighi formali, distogliendo tempo e risorse dalle vere attività di prevenzione. È quindi necessario ripensare radicalmente il nostro approccio alla sicurezza sul lavoro.
Dopo ogni tragico evento e sull’onda dell’emozione, infatti, vengono annunciati nuovi interventi normativi urgenti, che aumentano la complessità burocratica e inaspriscono le pene a cui sono sottoposti i dirigenti. Tuttavia, c’è una caratteristica che accomuna tutti questi interventi normativi: rimangono palesemente inefficaci, rendendo più difficile il lavoro dei dirigenti senza però ridurre il numero di infortuni e morti sul lavoro.
Il ruolo dei manager nella sicurezza
Come manager, abbiamo una responsabilità fondamentale: garantire che i nostri dipendenti possano lavorare in un ambiente sicuro. Una responsabilità non solo legale o professionale, ma soprattutto umana.
La sicurezza dei nostri collaboratori deve essere una priorità assoluta, una preoccupazione costante che guida ogni nostra decisione. Essere manager significa avere una visione a lungo termine e prendere decisioni che tutelino non solo l’azienda, ma anche e soprattutto le persone che ne fanno parte. Questo implica un impegno costante nella valutazione dei rischi, nell’implementazione di misure di sicurezza efficaci e nel promuovere una cultura aziendale che metta al primo posto la sicurezza dei lavoratori.
Purtroppo però, allo stato attuale, tutto questo è ostacolato dall’enorme carico burocratico a cui sono sottoposti i dirigenti. L’attuale normativa, con la sua complessità, finisce per aumentare la mole di adempimenti burocratici da espletare, sottraendo risorse agli sforzi che realmente tutelano la sicurezza dei lavoratori.
A causa di questo, quando purtroppo avvengono incidenti, i manager vengono additati come unici responsabili degli incidenti sul lavoro, diventando capri espiatori di un sistema inefficace.
In questo momento non servono più procedure o burocrazia, ma servono dirigenti che in prima persona intervengano per evitare che gli incidenti accadano. Serve qualcuno che urlando allontani gli uomini dalle rotaie dove non dovrebbero essere o qualcun altro che, anche frapponendosi fisicamente, impedisca agli operai di entrare in quel pozzo dove potrebbero rimanere uccisi dalle esalazioni.
Se queste persone salvifiche invece di essere presenti sul posto per agire in modo tempestivo si trovano in un ufficio a compilare e timbrare moduli o a leggere un manuale di mille pagine sui dettagli di una procedura molto teorica, allora l’incidente non potrà essere evitato. Questo è proprio quello che avviene nella realtà dei fatti considerando che gli incidenti e, purtroppo, i morti sul lavoro non sono affatto diminuiti nei vent’anni di crescita ipertrofica della normativa in materia.
È quindi indispensabile un cambiamento di paradigma, dove la sicurezza non sia vista come un obbligo burocratico, ma come un valore fondamentale dell’azienda.
Proposte per un sistema integrato di sicurezza
Internamente a Federmanager Roma abbiamo quindi istituito un gruppo di lavoro dedicato a questa tematica, per analizzare lo stato dell’arte e identificare quelle aree di intervento che, prime fra tutte, potrebbero fare davvero la differenza per la sicurezza sul lavoro.
Abbiamo riassunto queste proposte in 5 punti chiave, che costituiscono un sistema integrato di azioni per migliorare la sicurezza sul lavoro:
- Nuova premialità: Oltre alla sanzione, introdurre un sistema premiante per le aziende che investono in sicurezza, con sgravi fiscali per quelle che non hanno avuto incidenti. Questo incentivo potrebbe liberare risorse per migliorare ulteriormente la sicurezza reale.
- Nuova formazione: Utilizzare le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC) e l’Intelligenza Artificiale per rendere la formazione più coinvolgente ed efficace, superando l’approccio burocratico attuale. La formazione deve diventare un momento di vero apprendimento e sensibilizzazione.
- Nuova cultura della sicurezza: Introdurre l’educazione alla sicurezza fin dalle scuole e proseguirla nei luoghi di lavoro, facendo sentire ogni lavoratore parte del sistema di prevenzione. Solo attraverso una cultura diffusa della sicurezza possiamo ottenere risultati duraturi.
- Nuove tecnologie: Incentivare l’uso di sistemi digitali intelligenti per la prevenzione e protezione, finanziati da appositi “BONUS SICUREZZA”, per garantire il benessere dei lavoratori. La tecnologia può essere un potente alleato nella prevenzione degli incidenti.
- Nuovo ruolo per RSPP: Conferire alla figura del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) la qualifica di incaricato di pubblico servizio, con formazione e retribuzione indipendenti dal datore di lavoro. Questo garantirebbe una maggiore indipendenza e efficacia nella prevenzione dei rischi.
Un approccio pragmatico e condiviso
Siamo convinti che la sicurezza sul lavoro non possa essere garantita solo attraverso normative e sanzioni. È necessaria una vera e propria cultura della sicurezza, che coinvolga tutti, dai dirigenti ai lavoratori. Ogni membro dell’azienda deve sentirsi parte di un sistema integrato di prevenzione, dove la sicurezza è un valore condiviso e vissuto quotidianamente.
È importante che le aziende vedano gli investimenti in sicurezza non come un costo, ma come un valore aggiunto che può portare benefici a lungo termine. Un ambiente di lavoro sicuro non solo protegge i dipendenti, ma aumenta anche la produttività e la soddisfazione del personale, riducendo i costi associati agli infortuni e migliorando la reputazione aziendale.
Inoltre, l’adozione di nuove tecnologie può rappresentare un fattore chiave per migliorare la sicurezza. Sistemi di monitoraggio digitale, dispositivi di protezione individuale intelligenti e modelli predittivi basati sull’intelligenza artificiale possono fornire strumenti efficaci per prevenire gli incidenti e promuovere un ambiente di lavoro più sicuro.
Conclusioni
La sicurezza sul lavoro è un tema fondamentale che tocca la vita di tutti i lavoratori, dirigenti e non. Affrontarlo con serietà e concretezza è un dovere morale e professionale. Le proposte di Federmanager Roma vogliono essere un contributo concreto per migliorare la situazione attuale, promuovendo un cambiamento di paradigma che veda la sicurezza come un valore fondamentale e non come un mero obbligo burocratico.
Sono fiducioso che, attraverso un impegno condiviso e concreto, potremo garantire un ambiente di lavoro sicuro e sostenibile per tutti. La sicurezza sul lavoro deve diventare una priorità assoluta, un pilastro su cui costruire il futuro delle nostre imprese.
* DATI INAIL, Andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, Gennaio 2024, nr. 1.
** INAIL, Bollettino trimestrale delle denunce di infortunio e malattie professionali, periodo gennaio-dicembre 2023.