I manager devono guidare il processo di trasformazione digitale del Paese. In questa prospettiva abbiamo sottoscritto un patto di collaborazione con Aused, Cio Aica Forum, Cio Club Italia, Cionet Italia e Fidainform, associazioni di rappresentanza dei manager dei sistemi informativi.
L’innovazione è uno dei pilastri su cui fondare la ripresa nazionale, come dimostra chiaramente la direzione intrapresa dal nostro Paese. Per la missione numero 1 del PNRR, denominata “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo”, il piano prevede lo stanziamento di oltre 40 miliardi di euro.
Risorse ingenti, in grado di far cogliere all’Italia tutte le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, descritte da termini come digitale, robotica, Internet of things.
Per proiettare davvero il Paese nel futuro e per favorire una crescita stabile e durevole, è necessario però che i processi di innovazione siano guidati, nel settore pubblico e in quello privato, da manager dotati delle competenze decisive per incidere.
Proprio nell’ottica di strutturare un solido network di conoscenze e competenze che possa collocarsi come interlocutore di primo piano per le istituzioni e l’intero settore privato, la nostra Federazione ha recentemente sottoscritto un patto di collaborazione e consultazione permanente con le più rilevanti associazioni di rappresentanza dei manager dei sistemi informativi (Aused, Cio Aica Forum, Cio Club Italia, Cionet Italia e Fidainform).
L’intero sistema produttivo italiano, a partire dal vastissimo bacino di Pmi che caratterizza il nostro patrimonio industriale, ha bisogno, oggi più che mai, di puntare sulla managerialità It d’eccellenza, considerando che nei prossimi anni la gran parte dei processi produttivi arriverà a essere completamente automatizzata. Ecco perché, insieme a queste associazioni, intendiamo costituire percorsi di certificazione delle competenze che offrano ai manager It aggiornamenti qualificati di tipo tecnico (si pensi a un tema continuamente “in progress” come quello della cybersecurity), oltre a un potenziamento complessivo delle soft skill indispensabili per guidare realtà di successo.
Riteniamo che i manager It, formati attraverso i nostri percorsi, possano davvero rappresentare degli “agenti del cambiamento” e possano progressivamente pesare sempre più anche all’interno dei consigli di amministrazione.
Pensiamo inoltre a un ulteriore step: proponiamo infatti che, nel quadro delle tante risorse oggi disponibili per il Paese, sia prevista l’istituzione di un voucher adeguatamente calibrato che aiuti finanziariamente le aziende, soprattutto le Pmi, ad avvalersi di manager It.
Anche perché i processi di digitalizzazione sono necessari per realizzare altresì uno sviluppo davvero ambientalmente sostenibile. Basti pensare alle molteplici applicazioni su cui tali processi incidono in tutti i settori: dall’energia alla produzione manifatturiera, ai trasporti, alla sanità, all’organizzazione del lavoro, solo per citarne alcuni.
Lavoriamo quindi, insieme, per contribuire a guidare la crescita dell’Italia sul doppio binario dell’innovazione e della sostenibilità.