La privacy è un tema di grande attualità, lo scorso 18 ottobre ha avuto inizio la nuova edizione del corso qualificante di alta formazione da 80 ore per “consulente privacy e responsabile protezione dati-dpo”
La Privacy, o più precisamente la protezione dei dati personali, si ripropone sempre più come centrale nell’agenda politico-istituzionale attuale, proprio alla luce delle disposizioni del nuovo Regolamento Europeo entrato in vigore dal 25 maggio 2018 nonché del decreto legislativo n. 101/2018.
Tutelare i nostri dati nella dimensione digitale significa, infatti, proteggere noi stessi ed affermare il principio secondo il quale le esigenze del mercato e delle aziende che vi operano non devono necessariamente prevalere sui diritti dei cittadini.
Federmanager Roma, è sempre stata propositiva per i propri iscritti nell’ambito dell’attività di formazione con 5 edizioni dei corsi per DPO, che hanno favorito l’inserimento nel mondo del lavoro di quanti hanno saputo sfruttare al meglio l’opportunità formativa di alto livello loro offerta. Attenta, inoltre, a offrire ai propri iscritti percorsi formativi sempre all’avanguardia, orientati a creare nuove ed interessanti opportunità lavorative nei settori di maggiore sviluppo, ha deciso di meglio presidiare l’Area formativa costituendo, circa un anno fa, il Gruppo di Lavoro “FORMAZIONE” multidisciplinare, coordinato dal Consigliere ing. Ernesto Castaldi, con l’obiettivo di fornire un supporto specialistico/organizzativo ai Corsi proposti da Federmanager Roma e dal Sistema Federmanager.
In ragione del successo del precedente corso tenutosi nella primavera 2019 e del ruolo di mediazione svolto nel territorio e con le aziende, Federmanager Roma ha deciso di offrire una edizione rinnovata del medesimo Corso da 80 ore, iniziato lo scorso 18 ottobre, con il quale si prefigge di far acquisire ai partecipanti le competenze necessarie per svolgere le predette funzioni, con particolare riferimento all’impatto privacy sulle nuove tecnologie, nell’ambito della trasformazione digitale del Paese, che può oggi contribuire sostanzialmente a migliorare e trasformare la vita delle persone e delle aziende, offrendo nuove opportunità in armonia con le garanzie che la tutela della privacy impone.
Il corpo docente è costituito da esperti riconosciuti in ambito nazionale per le provate competenze in materia nonché da funzionari dell’Ufficio del Garante per la Privacy.
Federmanager Roma ha intercettato le necessità del mercato che vedono ampi spazi di sbocchi professionali nel prossimo futuro nel settore della protezione dei dati. Difatti, come noto, il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati personali (GDPR) obbliga le Pubbliche Amministrazioni e quei soggetti privati che trattano categorie particolari di dati o effettuano attività di profilazione dei propri clienti alla nomina di un Responsabile per la protezione dei dati “Data Protection Officer o DPO”. Sono tenuti ad esempio a nominare un DPO gli operatori delle telecomunicazioni, del comparto sanitario/sindacale/bancario/assicurativo e dei trasporti, nonché le aziende specializzate nel marketing diretto e nelle analisi dei consumi e al momento ancora non sono presenti sul mercato adeguate e sufficienti professionalità da impiegare nei settori indicati.
Eppure se le diverse organizzazioni hanno preso atto della necessità/opportunità della nomina, dall’altro lato si rilevano evidenti difficoltà nell’individuare e posizionare correttamente la figura del DPO, con l’erronea convinzione di diversi titolari di avere assolto l’onere con la semplice nomina di professionalità interne alla loro stessa organizzazione, cosa di per sé pienamente legittima, ma non se queste ultime sono prive delle conoscenze specialistiche richieste dalla delicatezza della materia, in violazione di quanto previsto dall’art. 37 del Regolamento.
Invero nella realtà italiana la figura del DPO stenta ancora ad assumere la fisionomia delineata dal Regolamento (UE) e dal Garante Privacy, con le conseguenti responsabilità dei titolari per culpa in eligendo, punibile ai sensi dell’art. 83 con sanzioni amministrative pecuniarie fino a 10.000.000 di Euro, o per le imprese, fino al 2 % del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente.
Questa nuova figura, se correttamente interpretata, si caratterizza come un consulente specializzato e privilegiato dei titolari del trattamento dei dati, cui è demandata la gestione dei rapporti con gli interessati e con il Garante per la Privacy e, pertanto, gli sono richieste competenze giuridiche e tecniche estremamente specialistiche.
Va tra l’altro ricordato che il Regolamento considera la formazione Privacy come una misura di sicurezza obbligatoria per tutte le aziende e le pubbliche amministrazioni che intendono far trattare dati personali ai propri dipendenti.
La nuova edizione del Corso fa anche tesoro di quanto emerso dalla relazione annuale del Garante sullo stato di attuazione del GDPR in Italia, che ha delineato alcuni temi privacy che si porranno nei prossimi anni anche in merito alle misure organizzative richieste ai settori pubblici ed ai privati. Da evidenziare che molto è stato fatto in quest’ultimo anno dalla nostra Autorità. Tra l’altro., con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 106 dell’8 maggio 2019, sono oramai esecutivi due nuovi regolamenti interni del Garante che hanno rispettivamente completato la disciplina delle procedure di tutela innanzi al Garante, delle regole deontologiche e dei codici di condotta e hanno individuato la durata dei procedimenti presso il Garante e le unità organizzative competenti ad effettuare la relativa istruttoria. Inoltre, con il Provvedimento del 5 giugno u.s., recante le prescrizioni in materia di categorie particolari di dati nei rapporti di lavoro, è stato oramai definito l’ambito della Autorizzazione Generale 1/2016 sul trattamento dei dati sensibili nel rapporto di lavoro.
Per concludere, per quanto la situazione del Garante Privacy in questa fase politica è ancora incerta, poiché il Collegio è scaduto lo scorso 19 giugno e siamo ancora in attesa che le Camere individuino la guida di una delle più importanti Autorità indipendenti del nostro Paese, il tema della protezione dei dati è fortemente sentito e sta facendo scuola nel mondo. L’Italia è sempre stata all’avanguardia, avendo contribuito in particolare con Stefano Rodotà e con Giovanni Buttarelli, il cui ricordo è vivo in tutto il mondo giuridico, a formare una coscienza europea della protezione dei dati personali: È tempo di essere preparati.
Referenti per il corso sono:
Avv. Anna CLEMENTI – Coordinatrice del Corso e Componente del GdL “Formazione”
Avv. Ada FIASCHI – Docente del Corso