Il Giubileo 2025 rischia di innescare nel settore della viabilità la “bomba Roma”. Necessario pensare a provvedimenti urgenti che, con tempestività, individuino l’applicazione di modalità di lavoro innovative (smartworking).
Nei giorni scorsi, insieme all’amico Daniele Damele presidente del FASI, ho lanciato un appello al Governo, attraverso le pagine di un quotidiano nazionale, sulla necessità di attivare misure straordinarie per fare fronte all’emergenza che l’evento “Giubileo 2025” determinerà nella capitale.
In quell’articolo sono state messe in evidenza le criticità che si presenteranno per effetto della presenza di oltre trenta milioni di turisti provenienti da tutte le parti del mondo, che acuiranno ulteriormente le già note condizioni di difficoltà della inefficiente e insufficiente rete di trasporti pubblici e la precaria situazione della viabilità urbana. Di fronte ad una situazione che si manifesta in tutta la sua gravità, si faceva appello alla necessità di razionalizzare gli spostamenti di quei lavoratori, in grado di operare da remoto, applicando le innovative modalità di lavoro facilitate dall’introduzione delle infrastrutture tecnologiche abilitanti e dall’innovazione dei processi produttivi che ormai buona parte delle aziende private hanno da tempo adottato.
Si metteva in risalto che, nella condizione ante Giubileo, un lavoratore trascorre mediamente da un’ora a un’ora e mezza al giorno per raggiungere il posto di lavoro utilizzando mezzi propri o spesso inadeguati mezzi pubblici e fare quindi ritorno alla propria abitazione.
Scenario ben chiaro a tutti i cittadini residenti e a quel milione di pendolari che ogni giorno ha la sventura di incanalarsi nelle vie consolari per raggiungere uffici del centro città pubblici e privati.
Difronte a questo scenario assistiamo, impotenti, ad uno sterile dibattito tra i vari decisori della pianificazione ed organizzazione territoriale della capitale su quali provvedimenti adottare per disinnescare la “bomba Roma” la cui miccia già esigua, è stata fortemente accorciata dall’evento Giubileo 2025.
Non consideriamo, inoltre, che in questa situazione ed in quella che verrà continueranno, nella capitale, a celebrarsi tutte le iniziative di carattere sindacale e sociale che richiameranno quotidianamente migliaia di persone provenienti da tutt’Italia.
Crediamo che provvedimenti urgenti che individuino nell’applicazione di modalità di lavoro innovative (smartworking) debbano essere presi con tempestività e non possano essere condizionati da interessi corporativi.
Non è pensabile che si debba ancora assistere al balletto di chi è a favore e chi è contrario all’applicazione di modelli di lavoro che sono alla base della salvaguardia della qualità della vita e strumento per l’innalzamento dei livelli di produttività.
Concludevamo il nostro appello augurandoci che venissero intraprese concrete iniziative per l’adozione generalizzata di nuovi criteri di lavoro basati sulla formazione e sull’innovazione dei processi produttivi ovviamente a prescindere da situazioni di emergenza.