Una giornata di incontro con i manager, organizzata da Previndai e Federmanager Roma, per affrontare le tematiche più attuali del sistema previdenziale italiano ed avere consigli dagli esperti del Fondo.
Conoscere e scoprire tutte le opportunità che Previndai offre ai dirigenti ma anche approfondire la sempre attuale tematica dell’evoluzione del sistema previdenziale italiano, con particolare enfasi sulle questioni più care alla categoria. Di questo e altro si è parlato giovedì 9 maggio 2024 a Roma, all’Hotel del Quirinale, in occasione dell’incontro con i manager organizzato da Previndai e Federmanager Roma, al quale hanno partecipato il Presidente di Presidente di Previndai Giuseppe Straniero, quello di Federmanager Roma Gherardo Zei, il Direttore Generale di Federmanager nazionale Mario Cardoni e il Direttore Generale di Previndai Oliva Masini.
Tanti i dirigenti che hanno risposto all’invito, per incontrare anche dal vivo i rappresentanti del Fondo, impegnato in un tour di incontri sul territorio nazionale, partito a inizio anno e che proseguirà con altre tappe in lungo e largo per la Penisola nei prossimi mesi. Alto anche l’interesse riscontrato tra i presenti, testimoniato, fra le altre cose, dalle tante domande arrivate alla fine delle presentazioni, per poter chiarire aspetti più tecnici o chiedere informazioni e consigli ‘in diretta’ agli esperti di Previndai. Ma la sessione di domande e risposte è stata la chiusura dell’incontro, anche se forse la parte più attesa dai manager.
In apertura ha preso la parola per i saluti il Presidente di Federmanager Roma, Gherardo Zei, che ha ricordato l’importanza di un servizio come quello reso da Previndai alla categoria dei dirigenti industriali, differente da altre soluzioni di mercato e possibile grazie all’esistenza stessa di Federmanager, che insieme a Confindustria creò il Fondo nell’ormai lontano 1990. Un mondo, quello della bilateralità Confindustria-Federmanager, che rappresenta un valore in sé per i dirigenti, siano essi iscritti o non iscritti al sindacato. Con la possibilità in più, per gli iscritti a Federmanager, di poter poi concretamente entrare a far parte del sistema che elegge i suoi rappresentanti all’interno degli Enti bilaterali, come nel caso di Previndai, la cui presidenza in questa consiliatura (in carica fino al 2026) è espressione proprio di Federmanager, nella persona del Dottor Straniero, esponente proprio di Federmanager Roma.
La parola è passata poi al Presidente di Previndai Giuseppe Straniero, che ha anticipato alcune novità che il Fondo ha in serbo per i suoi iscritti: “Mentre il mondo attorno a noi cambia, nel nostro piccolo noi stiamo facendo il possibile per non farci trovare impreparati. Innanzitutto, con un aggiornamento della nostra politica di investimento, per adattarla ancora di più ai nuovi scenari, ma anche lavorando ad alcune importanti novità, che dovrebbero declinarsi essenzialmente in un ampliamento dell’offerta di investimento e nella messa a disposizione di strumenti in grado di aiutare i dirigenti a sfruttare questa offerta al meglio, in relazione soprattutto all’orizzonte temporale che caratterizza il loro percorso in Previndai”.
“Al momento il Consiglio non ha preso decisioni e dunque non sarebbe corretto entrare troppo nei dettagli, ma avevo piacere di accennare a questo nostro lavoro interno come dimostrazione del fatto che il Fondo non si accontenta di essere il primo attore italiano del settore per patrimonio (con 15 miliardi), né si culla sull’adesione dell’80% della sua platea potenziale, ma cerca sempre e comunque il modo, i modi, migliori per innovarsi, stare al passo con i tempi e dare ai manager dell’industria sempre le migliori soluzioni previdenziali disponibili. Inoltre, sono personalmente molto interessato e impegnato sull’idea di ampliare il bacino d’utenza di Previndai, senza snaturarlo ovviamente. In particolare, credo sia molto interessante il dato fornitomi dal nostro Ufficio Studi, relativo ai fondi pensione diciamo ‘sostitutivi’ di Previndai. Si tratta per lo più di fondi aziendali, nati prima ancora della nascita di Previndai, e che sono rimasti in piedi, mentre molti altri negli anni hanno chiuso i battenti e sono confluiti nel nostro Fondo. Si tratta di 15 realtà che raccolgono complessivamente circa 7 mila iscritti, con un patrimonio di oltre 2 miliardi di euro”, ha spiegato ancora il Presidente di Previndai. Tutte idee all’attenzione delle Parti sociali nel lungo iter che porterà al rinnovo del contratto dei dirigenti, attualmente in discussione.
Straniero ha poi passato il testimone al Direttore di Federmanager nazionale, Mario Cardoni, che ha svolto un’interessante panoramica sul sistema previdenziale, ricordando la forte pressione generata sullo stesso dalle prestazioni assistenziali, che nel modello italiano rientrano nel computo della previdenza, pur avendo carattere sostanzialmente diverso. Cardoni ha poi sottolineato la necessità di rinforzare la partecipazione alla previdenza complementare, con uno sguardo al futuro, ai giovani, e ha anche sottolineato la necessità di liberare risorse per permettere questa scelta.
Al Direttore Generale di Previndai Olivia Masini il compito di ricordare i plus di Previndai, non solo quelli già accennati, ma anche i costi particolarmente bassi rispetto al mercato e i buoni rendimenti realizzati negli ultimi anni. Quanto a questi ultimi, Masini ha ricordato la stabilità che caratterizza le linee garantite del Fondo: negli ultimi anni (anche nel 2022 che è stato particolarmente difficile per i mercati finanziari) hanno sempre registrato performance annue nette attorno al 2%. Più volatili, com’è nella natura stessa della tipologia dell’investimento, sono risultati invece i comparti finanziari (Bilanciato e Sviluppo), che però nel 2023 hanno quasi del tutto recuperato i cali registrati l’anno precedente (rispettivamente +8,19% e +10,89%). È stato poi sottolineato come sia importante scegliere i comparti più adatti alle proprie esigenze, con un occhio particolare all’orizzonte temporale che si ha di fronte. Sebbene più volatili, infatti, a parità di condizioni, i comparti finanziari sono la scelta più adatta per i giovani e comunque a chi abbia davanti a sé più di dieci anni di contribuzione al Fondo, perché nel medio lungo periodo permettono di ottenere risultati migliori. Di converso, a fine carriera, avvicinandosi alla pensione, sarebbe opportuno optare per i comparti garantiti (Assicurativo 2024 è quello attivo, mentre Assicurativo 1990 e 2014 non ricevono più nuovi contributi). Ovviamente sono molti altri gli aspetti da considerare nella scelta dei comparti, come la propria situazione economico-patrimoniale generale e l’individuale propensione al rischio. È stato poi ricordato che Previndai consente di investire in più comparti contemporaneamente, per creare un investimento previdenziale il più adatto possibile alle proprie esigenze. Il Direttore Masini ha poi sottolineato le possibilità che Previndai offre ai dirigenti anche prima della pensione, come le anticipazioni, i riscatti (per esempio per prolungata inoccupazione) o la rendita integrativa temporanea anticipata (Rita), pensata per accompagnare verso la pensione pubblica, con le risorse raccolte nel Fondo, gli iscritti che abbiano perso il lavoro prima di aver raggiunto i requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia (Attualmente 67 anni).
Un focus è stato poi fatto sul rinnovo della convenzione assicurativa, che ha portato alla nascita del nuovo comparto Assicurativo 2024. Assicurativo 2024 prevede le stesse garanzie del precedente (Assicurativo 2014), tra cui l’impossibilità di subire perdite e un rendimento mino dello 0,5%, con costi più bassi e la possibilità di iscrivere anche i familiari fiscalmente a carico. Passato un anno dal pensionamento, se non si richiederà quanto custodito nel proprio salvadanaio previdenziale in Previndai, non si potranno comunque mai subire perdite ma il rendimento minimo lascerà il posto a quello effettivamente registrato della gestione e altri parametri, come le tavole di conversione in rendita, saranno aggiornati agli standard di mercato.